Bellissimo, soddisfazione immensa, però avevo sentito parlare degli superuomini d’acciaio, gli IRONMAN: questa multi disciplina, con queste distanze impossibili, dove si pedala, si corre, si nuota…no prima si nuota, poi si pedala e poi si corre, all’inizio non si capiva bene ma era affascinante…LO VOGLIO FARE ANCHE IO! (Obiettivo fare un ironman). Quindi mi iscrivo al corso di nuoto, perché farà strano abitando a Riccione, ma non sapevo nuotare! Leggo tabelle di allenamenti sui libri e di tanto in tanto mi alleno con un ragazzo di Rimini che già faceva triathlon; non avevo nè la muscolatura nè la mentalità per fare certi sforzi; lavoro e mi alleno, mi alleno e lavoro, azzero la mia vita sociale (non esco nemmeno più con gli amici) e nel giro di 9 mesi finisco il mio primo Ironman!

Passo indietro: il mio istruttore di nuoto (Andrea) quando gli dissi che volevo fare un ironman mi prese da parte e mi disse: “guarda, io sono anni che insegno a nuotare e credimi, tu Davide non hai acquaticità, fondamentalmente non sei “portato” per il nuoto”. Quella parola lì a me non me la doveva dire, perchè io volevo fare un Ironman. Mi facevo da 8 a 10 km di nuoto a settimana in piscina per migliorare acquaticità e stile e un giorno mi disse: “a nuotare non sei perfetto, ma in tanti anni che alleno non ho mai visto nessuno fare un miglioramento così “ (Preparazione, metodo e tanta volontà).
Lo sport mi porta a viaggiare tanto, in Italia e all’estero. Scoprio che esistono tanti MONDI diversi da quello che conosco io. Questa è la chiave di svolta della mia vita: APRIRE LA MENTE a tutti gli input che arrivano dall’esterno, rielaborarli e farli miei.
Leggo dell’IDITAROAD una gara di cani da slitta in Alaska in inverno (quella del cane Balto, per intenderci); praticamente tu sei il cane e trascini una slitta con tutto il necessario per sopravvivere (vestiti, cibo, tenda, sacco a pelo….). Se l’hanno inventata vuol dire che è fattibile: LA VOGLIO FARE! (Nuovo Obiettivo)

Comincio ad informarmi su internet, leggo il libro L’OMBRA DEL LUPO scritto da un ragazzo di Brescia che l’aveva già fatta (Roberto Ghidoni), dopodiché lo contatto, vado a casa sua e mi documento su tutto, per essere pronto al meglio e rischiare il meno possibile (con temperature che vanno dai -10 ai -50 gradi TI GIOCHI LA VITA!. Comincio gli allenamenti trainando un copertone sulla spiaggia per simulare la slitta sulla neve, quasi sempre di notte, da solo, al freddo con la mia lampada frontale. A casa termo spenti e dormivo in terra nel sacco a pelo per abituarmi al disagio della gara. Quando mi allenavo di giorno non vi dico la faccia della gente che mi vedeva: tra l’altro siccome mi fotografavano fisso col cellulare mi son ingegnato e ho messo un banner UGOLINI YOUR FOOD attorno la ruota così intanto mi facevo pubblicità. Pochi partecipanti alla gara: 30-35 runner, quasi tutti da Canada, Alaska, Norvegia, Russia, però sapete una cosa: la gara l’ha vinta Davide Ugolini da Riccione e sui giornali “è uscito alla ribalta” per il fatto di aver mangiato ciccioli e parmigiano e non barrette o gel energetici. Da matto del paese perché correvo con un copertone attaccato, ero diventato uno sportivo che fa gare estreme.
Oggi non faccio più il macellaio, ho messo da parte l’agonismo, non partecipo quasi più a gare ma faccio SPEDIZIONI, ATTRAVERSATE! Adesso preparazione mentale e pianificazione sono cose più importanti che cercare di limare i secondi al cronometro. Non solo: da alcuni anni sono “direttore di corsa” in gare di trail running in Italia e all’estero; ovvero baliso il percorso, lo preparo in modo che sia paesaggisticamente bello e soprattutto sicuro. Inoltre sto prendendo l’abilitazione per diventare GUIDA AMBIENTALE, e trasformare in un vero e proprio lavoro la mia passione sportiva.